Vista dall'alto (lezione sulla prospettiva)

Un eremita viveva in cima a una montagna sopra una città e ogni giorno, mentre la gente sotto di lui si affannava a svolgere le proprie mansioni quotidiane, il vecchio eremita lo osservava.

Vista dall'alto (lezione sulla prospettiva)

Sulla sua montagna aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, c'erano cibo e provviste in abbondanza, aveva un piccolo orto vicino alla sua capanna e teneva alcuni animali per soddisfare i suoi bisogni, vicino a una vasca di roccia piena d'acqua che scendeva da più in alto sulla montagna.

La sua vita era tranquilla e contenta, dopo la colazione e le faccende del mattino, preparava il pranzo e lo portava sullo sperone roccioso dove poteva sedersi e osservare le attività della città sottostante.

La città era molto lontana, le persone che correvano in giro a compiere le loro azioni quotidiane gli sembravano formiche, ma anche attraverso tutto il trambusto e l'affaccendamento sembrava così tranquilla. Gli sembrava un grande balletto o una danza.

Ogni giorno osservava le attività del paese e alla fine decise che sarebbe sceso in città per vivere in prima persona questo bellissimo balletto. Prese il cappotto e iniziò a scendere dalla montagna. Mentre scendeva, cominciò a sentire strani rumori, che più si avvicinava alla città, più diventavano forti.

Finalmente raggiunse i piedi della montagna. Il rumore qui era quasi assordante, ovunque si girasse c'era gente che si affrettava a fare cose che non riusciva nemmeno a capire, mentre cercava di camminare per le strade, veniva spinto e spinto dalla folla di persone.

Non riusciva a capire dove fosse finito quel balletto tranquillo e bello.

Non potendo più sopportarlo, l'eremita fuggì dalla città, tornando al sicuro sulla cima della sua montagna. Arrivato a casa, si recò sul promontorio e guardò di nuovo giù sulla città: con suo grande stupore, la bellezza e il silenzio erano tornati. Poteva ancora vedere tutte le formiche che correvano sotto di lui, ma non c'era più alcun rumore, tutte le urla e il miscuglio di voci erano spariti, sostituiti dal silenzio sereno che aveva sempre sentito prima.

Si sedette e lo fissò stupito, chiedendosi come potesse una bellezza così pacifica nascere da un caos così rumoroso.

Nella nostra vita e nella nostra attività ci sentiamo spesso sopraffatti da ciò che accade intorno a noi, ma è davvero così stressante come crediamo? Quando ci sentiamo sopraffatti, la nostra reazione naturale è quella di arrenderci, di crollare. Invece, quando sentite che questi momenti si avvicinano, cercate di allontanarvi dai problemi quotidiani e guardateli da lontano.

Spesso si scopre che la situazione o la decisione di cui si è perso il controllo, che ci stressa, quando ci si allontana da essa e la si vede senza tutto il resto, non è così grave come si pensa, e spesso quando la si vede dall'esterno (guardando all'interno) si può vedere la soluzione più chiaramente di quanto non si farebbe quando si è all'interno del problema.

Ogni giorno, prendetevi un momento di pausa, uscite dalla vostra attività e dai vostri problemi, trovate la vostra "cima" e guardate la vostra vita da lì.

È tutta una questione di prospettiva: quando quella che avete non vi serve, alzatevi e passate a un'altra prospettiva.

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